Il Burnout degli Insegnanti.
Il burnout nella teoria di Maslach è individuato
in tre ambiti: il primo riguarda l’esaurimento emotivo, cioè lo svuotamento delle risorse emotive e personali, in esso prevalgono la stanchezza, la fatica, i sintomi psicosomatici. Può presentarsi, anche se non necessariamente, in concomitanza a sindromi ansiose o depressive. Il secondo ambito riguarda la depersonalizzazione, cioè il soggetto si sente inadeguato al suo compito ed assume atteggiamenti e sentimenti negativi, cinici, di distacco nei confronti degli altri, studenti e colleghi. Il terzo ambito riguarda la bassa realizzazione professionale, il soggetto si valuta in modo negativo sul lavoro, ha bassa autostima, viene meno il desiderio di successo, è frustrato per la mancata realizzazione delle sue aspettative; sente che la propria soddisfazione dipende da agenti esterni, dalle istituzioni, dalle riforme, ecc. Ognuno di questi tre aspetti è misurato nel MBI, il Maslach Burnout Inventory da una sottoscala. Seguono alcune delle affermazioni della Scala di 26 items, validata su insegnanti italiani da Sirigatti, cui il docente deve rispondere con un numero da 0 a 6 che esprime la frequenza con cui esperisce il senso degli items proposti:
- Mi sento emotivamente sfinito dal mio lavoro.
- Posso capire come la pensano i miei allievi.
- Mi sento rallegrato dopo aver lavorato con loro.
- Affronto efficacemente problemi dei miei allievi.
L’Autostima degli Insegnanti.
L’autostima è uno dei costrutti psicologici
più importanti e studiati sin dalla fine del XIX secolo. In questa tesi si è usato l’approccio di stampo psicodinamico di Forsman e Johnson e la loro Basic Self-Esteem Scale nel tentativo di separare l“essenza” dell’autostima dalle specifiche contingenze temporali e da fattori esterni quali competenze, abilità, aspetto fisico etc. L’autostima di base dovrebbe poter essere considerata più un “tratto” che uno “stato”, caratteristica utile in caso di prevedibili misurazioni diacroniche. L’ipotesi è che tale autostima funga da regolatore tra dimensioni di carattere cognitivo, emotivo e comportamentale, e che possa, nella fattispecie, essere utilizzata quale risorsa nella complessità del sistema scolastico delle relazioni sociali, sistema che potrebbe virare verso componenti male-adattive come il burnout e minare, seppure in modo differenziato, le spinte motivazionali di carattere professionale. Si riportano alcune delle 22 affermazioni della BSS validata in Italia da Bruzzi et all., cui il docente deve rispondere indicando il suo grado di accordo con una scala Likert da 1 a 5:
– Piaccio facilmente.
– Ho paura del sesso.
– Sono abbastanza contento.
– A volte mi sento totalmente inutile.
La Motivazione degli Insegnanti.<7b>
La valutazione dell’orientamento motivazionale degli insegnanti può essere determinata attraverso richieste su compiti specifici della professione: lezione frontale, gestione della disciplina, valutazione degli studenti, etc.. Fernet, Seneècal, Guay, Marsh, e Dowson, studiosi di università canadesi, hanno sviluppato e validato, nell’ambito della teoria della autoderminazione (SDT) di Deci e Ryan, una scala per la valutazione delle motivazioni degli insegnanti verso sei specifici compiti professionali, e individuato 15 items in grado, per ciascuna area professionale, di riflettere la struttura concettuale delle cinque possibilità motivazionali ipotizzate: amotivazione, motivazione estrinseca esterna, motivazione estrinseca introiettata, motivazione estrinseca identificata, motivazione intrinseca. Seguono alcuni dei 15 items cui il docente dovrà rispondere dimostrando il proprio grado di accordo da 1 a 7; la domanda è la stessa per tutte e 4 le attività considerate:
”Perchè si impegna in questa attività?”
- Perché è piacevole svolgerla.
- Perché sono pagato per farla.
- Perché se non la svolgo mi sento male.
- Perché mi sentirei colpevoleve a non farla.